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Obiettivo Novecento Ext

Foto di: Stefanos Antoniadis

Il progetto

Obiettivo Novecento raccogliere una ricerca sulle riflessioni intorno al tema della città ideale e sulle sperimentazioni compiute nel secolo scorso. Interesse particolare è la recente iscrizione della città di Ivrea tra i siti UNESCO: il riconoscimento tangibile del valore architettonico e sociale della visione riformatrice di Adriano Olivetti. Per questo IUVAS ha promosso la pubblicazione di una selezione di contenuti originali volti all'interpretazione dell'esperienza eporediese nel contesto attuale e nell'ottica di una prospettiva futura. L'intento non è solamente la pubblicazione di visioni e previsioni in ambito locale, ma delle teorie più rilevanti del secolo scorso e la verifica puntuale sullo stato dell'arte in merito al dibattito sulla città pianificata, diffusa, dispersa (cfr. Koolhaas R., S, M, L, XL, Moncelli, 2002). Professionisti ed esperti del settore hanno esposto e promosso la propria vision all’interno di una raccolta che alterni teorie storicizzate a possibili scenari futuri nell'intento di (re)interpretare in maniera attuale il secolo appena trascorso.

Patrocini

Patrocinio istituzionale

Patrocinio scientifico

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Il tema

La città, come organismo tecnologico, si trova di fronte a nuove sfide: la costruzione che ci appare più statica, quella composta da mattoni,  acciaio, cemento, da fondazioni che si immergono per rendere la costruzione solidale con il terreno sottostante, è la compagine che più evolve nel continuo processo antropico.

Il Novecento è il secolo a noi più vicino ma che appare irrimediabilmente obliato: così vicino da sentirne ancora gli effetti, ma già parte di un lontano passato per coglierne con chiarezza i contenuti fondanti.

Ivrea si pone proprio in questo contesto storico: la città industriale è concepita in un territorio a forte vocazione contadina tra lo sfondo maestoso delle Alpi e le incantevoli anse del fiume Dora; tra il prestigioso passato romano e gli innesti medioevali; tra Aosta e la città di Torino. La realizzazione fisica del pensiero olivettiano trova completa attuazione tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta grazie a un nutrito gruppo di professionisti chiamati alla corte dell'Ingegner Adriano Olivetti. Il delicato percorso di costruzione dello spazio cittadino non nasce in contrapposizione allo spazio non urbanizzato ma ne è garbato ospite. La fabbrica non è solamente la costruzione fisica del volume confinato, ma l'insieme delle relazioni sociali che essa produce sul territorio. La città industriale di Ivrea si pone come esempio eccezionale sia per la qualità della soluzione proposta sia per le modalità di attuazione: un intervento privato che non edifica una città sulla base di stringenti necessità esclusive, ma si armonizza a un tessuto preesistente accrescendone il valore.

L'esperienza olivettiana rappresenta un modello di produzione industriale che guarda in modo particolare al benessere delle comunità locali attraverso l'organizzazione concreta di un sistema territoriale armonioso, di un'intesa ascetica tra l'uomo e la natura. Ivrea non è una fantasiosa visione, ma la concreta realizzazione di un pensiero morale, estetico e sociale.

Aree di ricerca

1. IVREA PATRIMONIO UNESCO

La recente iscrizione di Ivrea nella lista UNESCO è un'occasione di rilancio per un territorio che ha sempre avuto una forte vocazione industriale e tecnologica. L'ammissione nella lista dei patrimoni dell'umanità attesta un glorioso passato che ha lasciato tracce edificate: l'UNESCO riconosce il valore del territorio antropizzato.

Gli edifici olivettiani non sono solamente le fabbriche: l’intera rete delle attività è una sapiente combinazione tra spazi edificati e scenari paesaggistici. Cosa rimane oggi di un progetto organizzato in base alle ideologie novecentesche?  

La sfida sarà quella di non cedere alla lusinga della museificazione della città privandola dello spirito d'innovazione che ne ha caratterizzato l'intero Novecento.

Parole chiave: [UNESCO/MUSEIFICAZIONE/STATUS QUO/RINNOVAMENTO]

 

2. MODELLI E UTOPIE

L'utopia necessita di un modello che ne mostri materialmente la validità oggettiva e di possibile attuazione. Sembra quasi una contraddizione affermare che l'ideale si serva di rappresentazioni teoriche e talvolta di esempi tangibili per dimostrare la propria fondatezza. L'urbanistica è ancora un mezzo per comporre città ideali e quindi società ideali? L'urbanistica è ancora un mezzo di controllo sociale ed economico? Come l’architettura utopica può aiutare la città del futuro?

Parole chiave: [UTOPIA/TEORIA/URBANISTICA]
 

3. LA CITTA' CONTEMPORANEA PER L'UOMO CONTEMPORANEO

È corretto parlare di città ideale senza connotarla temporalmente e territorialmente? La città è il risultato di un determinato tempo e luogo, è il prodotto di una società che si identifica nell'edificazione di nuovi spazi per soddisfare determinati bisogni materiali, spirituali e ideologici. La città di Ivrea è il risultato del pensiero industriale novecentesco: una realizzazione fondata sulla necessità di spazi per la grande produzione industriale, di infrastrutture dedicate e concepite per lo spostamento della merce su un modello produttivo/ industriale.Quale potrebbe essere il nuovo modello urbano/architettonico per soddisfare i bisogni, talvolta inconsapevoli, dell'uomo contemporaneo?

Parole chiave: [LUOGO/SOCIETA'/EPOCA]


4. ECCELLENZE DEL NOVECENTO

Eric Hobsbawm definisce il XX secolo “il secolo breve”. Il racconto di questo periodo storico è dominato da grandi stravolgimenti tecnologici, sociali, bellici e scientifici che si susseguono in tempi rapidi rispetto alle alternanze temporali precedenti.

Questi cambiamenti coinvolgono (e sconvolgono) anche le sfere artistiche, le correnti architettoniche, i modelli di pensiero e stimolano originali interpretazioni del passato e provocatorie realizzazioni del presente.

E’ questo il tempo di numerose edificazioni ex-novo, della nascita della città contemporanea, di alcune eccellenze e di alcuni traguardi nel campo delle scienze urbane. La nascita del nuovo millennio è sicuramente fondata sulla staffetta tra un Novecento foriero di grandi eccellenze e un presente ancora in cerca d'identità.

Parole chiave: [ECCELLENZE/INNOVAZIONE/FUTURO]

Comitato scientifico

Bagnoli Lorenzo M.Arch. Ph.D., Presidente IUVAS

Daniele Menichini M.Arch. Presidente Orrdine Architetti Livorno

Mela Alfredo, prof., DIST -Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (POLITO)

Paone Fabrizio, prof., DIST -Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (POLITO)

Olivetti Matteo M.Arch.

Bolzoni Luciano M.Arch.

Vazzoler Nicola M.Arch. Ph.D., Ricercatore PostDoc, Università RomaTre

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Obiettivo Novecento

Riflessioni e sperimentazioni sul tema della città ideale nel secolo scorso.

Mickeal Milocco BorliniMarco Cosentino (ed)

Anteferma Edizioni

ISBN-978-88-32050-93-6

Estratti

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